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UN PO' DI STORIA

 

Ai filosofi greci del VI secolo a.C. spetta il merito di aver ipotizzato per primi l’esistenza di un grande continente, collocato nella parte più meridionale dell’emisfero australe. Essi immaginarono, per questo emisfero, condizioni climatiche simili a quelle che si trovavano nella parte nord del pianeta. Non escludevano, inoltre, che all’estremo sud del mondo ci fossero delle terre necessarie per equilibrare le masse continentali esistenti nell’emisfero boreale.

Nel Medioevo questa visione del globo terrestre fu a lungo dimenticata. Cristoforo Colombo e i successivi viaggi oceanici la resero di nuovo attuale. Con un riavvicinamento al pensiero greco si cominciò a supporre che, per simmetria e come naturale contrappeso meccanico al continente euroasiatico, esistesse una Terra Australis Incognita (terra australe non ancora conosciuta) e così era rappresentata nelle carte dell’epoca.

 

 

Primi viaggi di esplorazione

1520

Ferdinando Magellano raggiunge in Sud-America lo stretto che porta il suo nome e crede che la Terra del Fuoco sia la Terra Australis Incognita.

1578

Francis Drake ripercorre la rotta di Magellano e scopre che la Terra del Fuoco è un’isola.

1738

Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier è il primo che riesce a superare il 44° parallelo.

1772

Yves Joeph de Kerguelen Tremarec scopre un arcipelago oggi noto come Isole Kerguelen.

1773

James Cook varca con una nave il Circolo Polare Antartico e avvista la banchisa polare dell’Antartide.

Dopo Cook i viaggi verso il continente sconosciuto furono promossi dai cacciatori di foche e di balene che si spinsero sempre più a sud. Questi non lasciarono però testimonianze e relazioni attendibili sugli itinerari seguiti e sulle terre raggiunte. Essi infatti erano spinti non da finalità scientifica, ma semplicemente economica.

Primo avvistamento confermato del continente

1819/1821

Fabian Gottlieb von Bellingshausen, ufficiale russo di origine tedesca, scopre le isole San Pietro I e Alessandro I, prime terre avvistate oltre il circolo polare.

   1820

Il capitano Nathaniel Palmer, un cacciatore di foche, scorge la punta estrema della penisola antartica, senza poter dichiarare che si trattava di un nuovo continente.

Prime esplorazioni scientifiche

Nel XIX sec. furono organizzate le prime spedizioni scientifiche. Queste imprese furono più frequenti verso la fine del secolo e alcune di esse finirono drammaticamente. Grazie ad esse si comprese che con una buona organizzazione e con adeguati rifornimenti era possibile rimanere in Antartide per lunghi periodi. Si iniziarono così a costruire le prime basi permanenti da cui partirono le spedizioni successive.

1823

James Weddell si spinge nel mare che porterà il suo nome

1836

Jules Sebastien Cesar Dumont d’Urville scopre la costa rocciosa della Terra di Graham

1838

Chermes Wilkes avvista una “lunghissima” linea costiera

1839/1843

James Clark Ross avvista la Terra Victoria e la grande insenatura che si spinge verso il polo e che da lui prende il nome

1895

H. Bull e Carsten Borchgrevink sbarcano per primi sul continante

1897/1899

Carsten  de Gerlache sverna sul ghiaccio

1899

Carsten Borchgrevink sverna per primo sul continente

1902

Adolf Enrik Nordenskjöld passa l’inverno nella Penisola Antartica

Enric von Drygalski resta bloccato per 12 mesi

Robert Falcon Scott  e Ernest Shackleton, sorvolano a bordo di una mongolfiera la barriera di  Ross

Scott, Edward Wilson ed  Ernest Shackleton  raggiungono il punto più meridionale a 480 miglia dal  Polo

1908

Ernest H. Shackleton arriva a 180 km da Polo Sud

1909

E. David, Douglas Mawson e A. McKay raggiungono il Polo Sud magnetico

1910-1912

Nobu Shirase entra nel mare di Ross

14/12/1911

Roald Amundsen con 4 compagni raggiunge per primo il Polo Sud

17/01/1912

Robert Falcon Scott e i suoi compagni raggiungono il Polo Sud troppo tardi, muoiono nel viaggio di ritorno

 

1928-1929

Ernest H. Shackleton, bloccato dai ghiacci, raggiunge con una scialuppa e alcuni compagni la Georgia del Sud e riesce poi a trarre in salvo tutti gli altri.

Hubert Wilkins compie il 1° volo sul continente antartico.

Douglas Mawson guida la prima Spedizione internazionale (Gran Bretagna, Nuova Zelanda Australia).

Richard E. Byrd sorvola per primo in aereo il Polo Sud

1935

Lincoln Ellsworth  compie il primo volo transantartico.

Caroline Mikkelsen, moglie di un capitano norvegese, è la prima donna a sbarcare nel continente.

Dopo la seconda guerra mondiale, si aprì per l’Antartide una nuova fase. I progressi tecnologici dettero a molte nazioni gli strumenti per impiantare stazioni meteorologiche e basi scientifiche permanenti. Molte persone arrivarono nel continente spinte da motivi scientifici ed economici, ma anche strategici e militari e continuarono le esplorazioni. Con il nuovo assetto politico mondiale l’Antartide rischiava di trasformarsi in terreno di conquista per assicurarsi basi strategiche e ricchezze naturali. Il Trattato Antartico risolse in modo pacifico questo problema.

1947/1948

Gli USA danno avvio alle operazioni Highjump e Wiindmill con 4.700 uomini, 13 navi e 23 aerei

1957

Viene proclamato l’Anno Geofisico Internazionale per la cooperazione scientifica

1959

A Washington viene sottoscritto il Trattato Antartico da parte di 12 Paesi

1978

Nella colonia argentina di “Esperanza” nasce Emilio Palma, primo bambino in una Base antartica

1982

Viene firmata la Convenzione per la conservazione delle specie marine nell’Antartico

1985

L’Italia in Antartide, viene dato inizio al PNRA

1989/1990

R. Messner e A. Fuchs effettuano la prima attraversata a piedi senza cani.

1991

A Madrid viene sottoscritto il secondo trattato Antartico che vieta lo sfruttamento delle risorse minerarie e impone un rigoroso rispetto dell’ambiente.

2003

Il  17 aprile viene costituito il Consorzio PNRA  S.C.r.l., formato da quattro Enti (ENEA , CNR, OGS , INGV ), per l’attuazione del PNRA.

Attualmente il continente è ancora in larga parte inesplorato. Anche se non ci sono popolazioni che vi risiedono stabilmente, soprattutto lungo le coste si trovano diverse basi scientifiche, alcune delle quali abitate tutto l’anno, dove gli studiosi continuano le loro attività di ricerca.

 

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