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"Exploration is the physical expression of the Intellectual Passion.
And I tell you, if you have the desire for knowledge and the power to give it physical expression, go out and explore..."

Apsley Cherry-Garrard, 1886-1959
 

ANDRILL

Le fasi di perforazione

 

Sul sito di ANDRILL c'è una animazione molto chiara che illustra le fasi principali e che (semplificando) possono anche essere riassunte così:

  1. Perforazione della piattaforma di ghiaccio. Con un sistema ad acqua calda (hot water drilling) che creerà un buco nel ghiaccio, spesso circa 100 m.
  2. Carota dello strato superficiale del sedimento. Attraverso il foro viene calato, con un cavo, un tubo con un peso sopra (carotiere a gravità). A una certa distanza dal fondale marino viene lasciato cadere: il tubo, spinto dal peso, si conficca nei sedimenti superficiali e viene, poi, recuperato con un cilindro di sedimento (carota) intrappolato dentro.
  3. Posizionamento del tubo esterno (o sea riser). Dalla torre di perforazione viene calato attraverso il foro nel ghiaccio, un primo tubo di acciaio (di 18 cm di diametro) che attraversa tutto il battente d'acqua fino al fondale situato a -900 m. Il tubo viene fermato a pochi metri dal fondale e lasciato in posizione per assestarsi.
  4. Ancoraggio del sea riser al fondale. Il tubo esterno (sea riser), viene quindi fissato saldamente anche al fondale. Forma così una specie di "camicia" continua dalla superficie esterna fino al fondale marino.
  5. Perforazione-carotaggio. In questa fase verranno usati due tipi principali di trivelle. Una idraulica e una a rotazione. Entrambe vengono inviate fino al fondale lungo il tubo (sea riser) precedentemente preparato. Al suo interno, circoleranno anche fanghi speciali di trivellazione sottopressione.

Il sistema di perforazione utilizza una trivella prodotta dalla ditta UDR, adattata in seguito ad un progetto, ideato e sviluppato a partire dal 2005 da parte di un team neozelandese (la Nuova Zelanda ha una esperienza di 35 anni di trivellazioni in Antartide) composto da esperti della Victoria University of Wellington e della Webster Drilling & Exploration.