Ci siamo persi il carotiere….

Pronti via! Arrivati sul sito di perforazione i nostri hanno assemblato il carotiere per cominciare la perforazione nel ghiaccio. Ma cos’è un carotiere? Beh, non è altro che una specie di tubo rotante di circa 3 m con alla base dei coltelli ed in cima un motore che lo fa girare. È una macchina in realtà molto più complessa di quanto detto… ma giusto per dare un’idea, ok?

Questo “tubo rotante” viene calato ogni volta nel foro tramite un cavo che fa da sostegno meccanico ma fornisce anche l’energia elettrica necessaria per far girare il motore. Ogni volta che il carotiere va giù, perfora circa 1 metro di ghiaccio e poi, riempito il tubo con la carota ghiaccio, lo si tira su in superficie e si recupera la carota. Ma sentiamo cosa ci racconta Roberto dall’Antartide:

L’interno del duomo dove avviene la perforazione con la torre che sostiene il carotiere.
L’interno del duomo dove avviene la perforazione con la torre che sostiene il carotiere.

“L’operazione di carotaggio era iniziata nel migliore dei modi ed in 3 giorni eravamo infatti riusciti a raggiungere 140 metri di profondità, ottenendo carote di ghiaccio di ottima qualità…..

L’aereo a nostra disposizione ha fatto ben due voli per rifornirci di altri 50 contenitori vuoti e ritirarne ben 15 pieni di ghiaccio. Le carote estratte sono per il momento conservate in una trincea profonda 2 m e lunga 5 m (questo lavoro ci ha impegnato non poco…..).

Una foto ravvicinata di una carota di ghiaccio: vi sono intrappolate le bolle d’aria del passato, un vero e proprio tesoro per studiare come sono cambiati l’atmosfera ed il clima nel tempo.
Una foto ravvicinata di una carota di ghiaccio: vi sono intrappolate le bolle d’aria del passato, un vero e proprio tesoro per studiare come sono cambiati l’atmosfera ed il clima nel tempo.

Per ora le carote di ghiaccio sono molto omogenee: vediamo solo dei rarissimi strati di ghiaccio senza bolle d’aria che indicano brevi momenti di fusione e di ricongelamento in qualche epoca passata. Il tipico giorno di lavoro? Consiste in: colazione alle 8, inizio dei lavori alle 9. A questo punto Vladimir e Victor passano circa 30 minuti per accendere il generatore e poi iniziano a perforare. Ellen, Felix ed io invece seghiamo ed impacchettiamo la carota.

La carota viene misurata e segata da Ellen, Roberto e Felix che la ripongono poi in appositi tubi di cartone che verranno messi in speciali contenitori bianchi.
La carota viene misurata e segata da Ellen, Roberto e Felix che la ripongono poi in appositi tubi di cartone che verranno messi in speciali contenitori bianchi.

I primi giorni il ritmo è stato sostenuto ma, in seguito, con l’aumento della profondità, abbiamo incontrato maggiori difficoltà nella perforazione e i tempi si sono dilatati. Alle 13 abbiamo il pranzo preparato da Thai, il nostro camp manager. Alle 14.30 circa riprendiamo a lavorare e continuiamo fino alle 18.30-19. Dopodichè infreddoliti ceniamo e ci rifugiamo ognuno nella propria tenda.

La trincea di stoccaggio dei tubi contenti le carote di ghiaccio: qui il ghiaccio sta al fresco ed è protetto dai raggi solari che potrebbero comprometterne la conservazione.
La trincea di stoccaggio dei tubi contenti le carote di ghiaccio: qui il ghiaccio sta al fresco ed è protetto dai raggi solari che potrebbero comprometterne la conservazione.

Purtroppo ieri è successo quello che non ci aspettavamo….. il cavo a cui era appeso il carotiere si è spezzato ed ora il carotiere è giù nel foro a 150 metri di profondità. Ad ogni modo siamo ottimisti: non è la prima volta che succede e Victor ha tutti gli attrezzi adatti per provare a recuperarlo. Ci proveremo più avanti perché ora ci concentriamo nella perforazione di un secondo foro (si, dobbiamo ripartire da capo…. come il gioco dell’oca) usando il nostro carotiere…. di riserva. Furbi eh! 😉

Operazioni di carico del materiale e dei contenitori per le carote di ghiaccio sul Twin Otter. Viaggeranno fino a Rothera dove verranno stoccate in un freezer.
Operazioni di carico del materiale e dei contenitori per le carote di ghiaccio sul Twin Otter. Viaggeranno fino a Rothera dove verranno stoccate in un freezer.

Il morale per il momento resta alto, il lavoro procede bene e il tempo è perfetto. Talvolta si riesce ad intravvedere persino la Larsen Ice Shelf C in lontananza (la sorella della Larsen B, quella scomparsa), oltre i picchi rocciosi che si vedono all’orizzonte…..”

5 pensieri su “Ci siamo persi il carotiere….”

  1. un racconto emozionate, davvero unico!
    interessantissimalafoto ravvicinata della bella carotina di ghiaccio con il passato ben conservato dentro..

  2. in un altro post chiedevo come era fatto il carotiere, e poi mi sono resa conto che l’avevate già descritto, vabbeh poco male.
    Ma di quanta energia ha bisogno?

  3. Grazie Angela per la domanda: siamo in attesa della risposta di Victor dall’Antartide, mi sa che devi avere un po’ di pazienza, sono tutti molto impegnati. Grazie!

  4. Ecco Angela, e’ arrivata la risposta dall’Antartide!

    “Abbiamo due tipi di perforatori: termo-elettrico e elettro-meccanico. Entrambi necessitano, per la perforazione, di energia elettrica che viene prodotta da ben due generatori alimentati a diesel. Si capisce dunque la necessita’ di una notevole quantita’ di gasolio, per portare a termine il lavoro e per affronatare eventuali problemi. I generatori sono posti a circa 50 m di distanza
    dal duomo, per sicurezza. Un cavo conduce l’elettricita’ prodotta al perforatore.
    Va veniamo un po’ piu’ nel dettaglio come funzionano i carotieri.Quello termico produce calore alla sua estremita’ rivolta verso il basso, e in questo modo riesce a fondere il ghiaccio. Per questo necessita di una quantita’ di energia elettrica, diciamo intorno ai 400 volt (bisogna fare attenzione!). Il perforatore meccanoco invece procede verso basso “tagliando” il ghiaccio grazie a delle apposite “lamette” (coltelli): risulta evidente che , proprio per questo suo modo di procedere, crea maggiori sollecitazioni alla carota di ghiaccio che, se estremamente fragile, puo’ essere seriamente dannneggiata. Quersto tipo di carotiere richiede circa 100volt.”

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