Partiti!

Roberto ed Ellen sono partiti per l’Antartide! Appena prima della partenza Roberto ha risposto ad alcune domande.

Roberto come si svolgerà il tuo viaggio per andare in Antartide?

Partiremo da Columbus Ohio (speriamo di non trovare una delle tempeste di neve del Midwest USA, tipiche di questa stagione!) alla volta di Santiago del Cile, da dove, con un altro volo, arriveremo a Punta Arenas, la città “porta” della Patagonia cilena. Una volta a Punta Arenas, ci muoveremo verso la base inglese di Rothera, nella Penisola Antartica, dove saremo ospitati per qualche giorno in attesa di muovere finalmente verso il luogo dove lavoreremo nei prossimi mesi.

Ci descrivi i tuoi compagni di avventura?

Il gruppo con cui lavorerò è veramente eterogeneo e internazionale: due russi Victor e Vladimir (sono due ricercatori estremamente esperti di carotaggio nel ghiaccio in luoghi estremi), un peruviano Felix (guida alpina), due americani Ellen, (professoressa di climatologia) e Thai direttamente dall’Alaska (il nostro camp manager). Infine ci sono io, italiano.

I nostri in partenza dal Byrd Polar Research Center: da destra Roberto, Ellen, Vladimir e Victor. Incontreranno gli altri due compagni di viaggio Felix e Thao in Cile.
I nostri in partenza dal Byrd Polar Research Center: da destra Roberto, Ellen, Vladimir e Victor. Incontreranno gli altri due compagni di viaggio Felix e Thai in Cile.

Cosa andrete a fare esattamente in Antartide?

Il nostro lavoro consisterà nell’estrarre una carota di ghiaccio di almeno 400 m, sperando di raggiungere il cosiddetto bedrock, ovvero il substrato roccioso (l’Antartide, al di sotto del ghiaccio, nasconde un’immensa varietà di rocce). Le successive analisi chimiche del ghiaccio che faremo nei laboratori dell’Università, serviranno per ricostruire l’evoluzione climatica della Penisola Antartica nei secoli e nei millenni, e per capire le relazioni che intercorrono tra i cambiamenti di temperatura ed il “collasso” della piattaforma di ghiaccio Larsen B avvenuto nel 2002.

Non hai paura della solitudine e del freddo?

La temperatura della Penisola non è tra le più rigide del continente antartico ma la media si aggira comunque attorno ai -10 ˚C, con punte di -20 ˚C. Il vero problema sarà costituito dai forti venti, che in quella zona soffiano continuamente creando un pericoloso e fastidioso effetto di raffreddamento del corpo (wind chill): sarà dunque importante coprire qualsiasi lembo di pelle, per evitare di congelarsi. Per fortuna mi offriranno una vasta scelta di capi di abbigliamento adatti a quelle condizioni (i miei vestiti da montagna, perfetti per le Alpi, non saranno affatto sufficienti!!)

Come immagini la tua giornata al campo remoto e come comunicherai con noi?

Non vedo l’ora di assaporare l’atmosfera antartica, i suoi silenzi, le sue tempeste, la solitudine del nostro campo…anche se devo ammettere che grazie ai telefoni satellitari che avremo a disposizione (e che utilizzerò per scrivervi non appena potrò), avremo sempre un appoggio, un asso nella manica in caso di necessità. Tutta un’altra cosa rispetto alle affascinanti avventure dei primi esploratori polari come Schackleton e Scott…..

Bene, Roberto, Ellen e gli altri sono ora in volo verso l’Antartide. In bocca al lupo ragazzi e teneteci informati!

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